Montemartini, da centrale elettrica a museo da non perdere

Dove forse non te l’aspetti, appena fuori dal cuore di Roma e a due passi dalla basilica di San Paolo, si trova uno dei più interessanti siti di archeologia industriale oggi trasformati in sede museale. E non di opere qualunque si tratta, ma di statue provenienti da aree sacre, giardini e palazzi di Roma antica e conservati nei depositi dei Musei capitolini: hanno trovato stabile ospitalità in uno dei templi moderni della tecnologia industriale di inizio Novecento. L’importanza di questo sito non è però solo in ciò che contiene, bensì nella sua potenzialità di trascinare la riqualificazione dell’intera area in cui è inserita, una ex area industriale – a suo tempo la prima della città, dove si trova ad esempio il celebre gasometro immortalato da alcuni film, visibile dalle finestre del museo – che come spesso è accaduto per siti simili ha subito declino e degrado nella seconda metà del secolo. Questi spazi industriali trovano spesso nuova vita quando sono messi a contatto con l’arte e quando i loro spazi ormai vuoti vengono occupati dalla creatività.

Centrale-Montemartini1La centrale Montemartini deve il nome all’allora assessore al Tecnologico, Giovanni Montemartini (1867-1913), scomparso poco dopo la sua entrata in funzione, nel 1912. Il complesso, il primo impianto pubblico di produzione di energia elettrica nella capitale, fu costruito in funzione dello sviluppo industriale dell’area Ostiense, sulle sponde del Tevere e a ovest del centro storico, in direzione del mare. Un sito quindi particolarmente adatto al sorgere di manifatture a servizio di una città che da pochi era decenni capitale del Regno d’Italia ed era in piena espansione. Lo stabilimento era imponente e fu più volte modificato e ampliato, ma nel 1963 la produzione di energia elettrica era già cessata e poco dopo il complesso fu chiuso.

Centrale-Montemartini3Non ci vogliamo dilungare sulle caratteristiche tecniche della centrale, reperibili in internet (v. anche wikipedia), e sulla storia del suo restauro e recupero dopo decenni di abbandono, grazie ad Acea. Già nel 1997 la centrale aveva iniziato a ospitare alcune opere in occasione dei restauri di parte del complesso museale del Campidoglio. Lo spazio, concepito come temporaneo, è oggi divenuto fisso: vi trovano sede i reperti dovuti a scavi eseguiti tra Otto e Novecento nell’area urbana. Voglio citare, nella cosiddetta sala delle Colonne (piano terra), le sculture in peperino utilizzate come materiale da costruzione  in una muratura rinascimentale presso la Basilica di San Lorenzo, forse parte di un tempio dedicato a Ercole, o i reperti provenienti dalla necropoli dell’Esquilino, i mosaici con animali marini e arredi domestici da una villa privata di via Panisperna o i numerosi busti di personaggi dell’età repubblicana. Una sala ospita invece tre carrozze riccamente decorate dello splendido treno voluto da Pio IX e costruito verso il 1848, utilizzato nella tratta Roma – Albano.

Ma è al piano superiore il luogo dove le statue si inseriscono tra le grandi macchine ancora in situ: in primis, la ricostruzione del frontone del tempio di Apollo Sosiano (zona teatro Marcello), con sculture originali greche, i colossali frammenti di statue dall’area sacra di largo Argentina e le figure femminili dal Celio. Nella successiva sala Caldaie le opere provengono invece dagli Horti Liciniani, Sallustiani e dell’Esquilino e da alcune domus. Da citare è anche il grande mosaico policromo con scene di cattura di animali selvatici proveniente dalla zona della chiesa di Santa Bibiana.

Centrale-Montemartini2Al museo si arriva comodamente con la metropolitana scendendo alla stazione Garbatella e seguendo le indicazioni per viale Ostiense: sono circa 500 m a piedi, il complesso sorge al semaforo. Ma si può anche scendere alla basilica di San Paolo, che dista meno di un km (15 minuti), risalendo via Ostiense verso nord. Proseguendo un altro km oltre il museo si può riprendere la metropolitana a porta San Paolo, dove si trova la celebre Piramide Cestia. Le altre informazioni su biglietti, riduzioni, prenotazioni e visite guidate si trovano sul sito www.centralemontemartini.org .

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