Quando correggo un testo, sia esso giornalistico o letterario, mi imbatto spesso in quello che io considero uno dei primi nemici dello scrivere “elegante”: la ripetizione. Questo non significa che non si possa utilizzare più volte lo stesso termine, in un testo. Trovo molta esaustiva e illuminante questa analisi di Claudio Giunta. La ripetizione può […]
Categoria: Sentimenti di scrittura
Mi piace scrivere. Fin dai pensierini e piccoli temi alle elementari, che mia mamma ancora conserva negli scatoloni a casa. I primi tentativi letterari che ricordo, però, sono stati alle superiori, poetici e narrativi, quando amavo leggere in particolare testi teatrali. Da allora ho scritto tantissimo a livello giornalistico, e molte cose anche di più creative che però non hanno visto la luce, perché non erano a mio parere degne di essere pubblicate. Come editore ho però letto e lavorato su molti testi poi pubblicati, o anche non pubblicati. Ho pensato che possa essere una lettura piacevole una condivisione di quelle che non chiamerei regole né suggerimenti: sono piccole riflessioni scaturite da incontri/scontri pratici con la lingua italiana, il lessico, le frasi, la costruzione narrativa, e tante altre questioni che possono essere considerate “formali”, ma forse sono anche “sostanziali”. Perché, e questa è la prima considerazione, se si vuole fare qualcosa che abbia ambizione letteraria, è necessaria una coscienza di ciò che si fa, e quindi l’attenzione al particolare, all’ordine dei sostantivi, alle virgole, alla ricerca di termini non scontati né abusati, alle ripetizioni e così via, assume “sostanza”: e anche questa sostanza, secondo me, concorre a essere il bello della letteratura.